Trasferimento d’azienda invalido : la retribuzione corrisposta dal cessionario non libera il cedente in presenza di “mora accipiendi”

In caso di cessione di ramo d’azienda, ove su domanda del lavoratore ceduto venga giudizialmente accertato che non ricorrono i presupposti di cui all’art. 2112, c.c., il pagamento delle retribuzioni da parte del cessionario, che abbia utilizzato la prestazione del lavoratore successivamente a detto accertamento ed alla messa a disposizione delle energie lavorative in favore dell’alienante da parte del lavoratore, non produce effetto estintivo, in tutto o in parte, dell’obbligazione retributiva gravante sul cedente che rifiuti, senza giustificazione, la controprestazione lavorativa.

Cass., Sez. Lav., 3 luglio 2019, n. 17784

Cambio di residenza non comunicato all’azienda : valida la lettera di licenziamento inviata al vecchio indirizzo

In tema di procedimento disciplinare e comunicazione degli addebiti, nonché del conclusivo licenziamento, laddove le lettere raccomandate non vengano consegnate al lavoratore per assenza sua e delle altre persone abilitate a riceverle presso il domicilio dichiarato al datore di lavoro, la comunicazione si presume conosciuta alla data in cui viene rilasciato l’avviso di giacenza del plico presso l’ufficio postale.

Cass., Sez. Lav., 31 luglio 2019, n. 20721

 

L’estensione del termine di decadenza ex art. 32 del Collegato Lavoro alle fattispecie di tipo interpositorio

La fattispecie contemplata dalla lettera d) del comma 4 dell’art. 32, l. n. 183 del 2010, può riferirsi, oltre che alla somministrazione irregolare espressamente richiamata dalla norma, agli appalti illegittimi o ancora alla violazione delle norme sul distacco e comunque a tutte quelle altre tipologie in senso lato interpositorie che possono realizzarsi ad esempio nell’ambito dei gruppi societari che nascondono un’unicità di impresa, come anche in ipotesi di più imprese in cui viene rivendicata una con titolarità del rapporto di lavoro.

In questi casi ciò che la norma fa rientrare nell’ambito limitativo del termine di decadenza per l’impugnazione è l’accertamento di un rapporto di lavoro alle dipendenze di un terzo, quale preteso effettivo titolare del rapporto” del resto, la necessità di impugnazione nei confronti dell’utilizzatore nel rispetto dei termini di cui all’art. 6, l. n. 604 del 1966, emerge in maniera chiara anche nell’art. 39, d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81 che, proprio con riferimento alla somministrazione irregolare di cui all’art. 38 stabilisce l’applicazione delle disposizioni di cui all’art. 6, l. n. 604 del 1966.

Corte appello Milano, Sez. Lav., 30 maggio 2019, n. 670

In senso conforme

Cass., Sez. Lav., 25 maggio 2017, n. 13179
Cass., Sez. Lav., 13 settembre 2016, n. 17969

Mancato gradimento del lavoratore da parte della società committente e legittimità del trasferimento

Il  trasferimento disposto in applicazione della clausola di gradimento, determinante una “incompatibilità ambientale” è stato considerato dalla giurisprudenza “riconducibile alle esigenze tecniche, organizzative e produttive legittimanti il trasferimento dei lavoratori (ai sensi dell’art. 2103, c.c.)” (Cass., sez. lav., 12 dicembre 2002, n. 17786).

Tribunale Reggio Calabria, Sez. Lav., decr. rigetto, 30 maggio 2019, n. 10071

 

Mancato gradimento del lavoratore da parte della società committente e legittimità del trasferimento

Il  trasferimento disposto in applicazione della clausola di gradimento, determinante una “incompatibilità ambientale” è stato considerato dalla giurisprudenza “riconducibile alle esigenze tecniche, organizzative e produttive legittimanti il trasferimento dei lavoratori (ai sensi dell’art. 2103, c.c.).

Tribunale Reggio Calabria, Sez. Lav., decr. rigetto, 30 maggio 2019, n. 10071